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Pope
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Attività in corso
Altre mostre



1963-1974
materico-informale
strutture
percorsi variabili

1975-1988
pope per pura pittura
memoria storica
pagine di colore
dialogando

1989-2002
corpi cromatici / suoni della superficie
bande acromatiche
il tempo della pittura



1942 - Pope, ultimo di sette fratelli, nasce a Portogruaro (Ve) il 24 luglio. Il padre liberale e repubblicano lo incoraggia verso attività artistiche.

1957-60 - Si iscrive al Liceo Artistico di Roma, segue le lezioni del maestro Montanarini. Frequenta in quegli anni, seppur giovane, gli ambienti culturali ed artistici romani, rimanendo colpito dai bnguago e strumenti espressivi della Pop-art, dalla quale però si sente distante ritenendo che tale forma figurativa non potesse esprimere il suo spirito riflessivo e il suo carattere esuberante. Seppur giovane mostra sensibilità ai fatti ed avvenimenti culturali, visita spesso i locali frequentati dagli artisti romani conoscendo, anche se solo superficialmente, dei pittori divenuti famosi alcuni anni dopo.

1961 - Senza aver conseguito la maturità artistica, abbandona Roma e si trasferisce a Fano, nelle Marche, dove si iscrive alla Scuola d'Arte. Qui, temporaneamente si disinteressa della pittura per frequentare, con particolare interesse, le lezioni dello scultore Mannucci, coi quale stringe una solida amicizia che va ben oltre il campo defl'arte.

1962 - Si diploma maestro d'arte e fa ritorno a Portogruaro.

1963 - Si trasferisce a Venezia dove segue le lezioni di Magnolato alla scuola di nudo e di incisione.

1964 - È studente all'Accademia delle Belle Arti, dove segue i corsi di pittura di Saetd e di Santomaso. Da questi apprende la lavorazione della materia e del colore, in particolare l'uso delle sabbie e delle terre.

1968 - Consegue il diploma di Accademia delle Belle Arti. La sua attività artistica segue dei percorsi precisi che approfondisce fino all'esaurimento delle motivazioni che hanno stimolato tale ricerca. il suo percorso pittorico può essere diviso in capitoli.

1963-64 MATERICO-INFORMALE Le grandi tele di questo periodo sono spesso a contenuto politico, vi è una costante presenza di riferimenti sociali, la cui matrice stotico-artistica è da ricercarsi in quelle esperienze giovanili romane, soprattutto nate nel sociale. La contestazione, la pittura impegnata e di strada hanno in realtà lasciato una forte traccia. Per il Veneto, queste esperienze sono poi una novità, ma, proprio perchè vissute in gioventù e solo in fase embrionale, trovano, nella città lagunare, realizzazione a contatto con i gruppi politici studenteschi. Vengono approfondifi gli strumenti linguistici ed espressivi propri della pittura degli anni sessanta. Le grandi tele a sfondo politico si alternano ad altre, più mediate, il cui riferimento è decisamente più vicino all'arte veneziana di quegli anni. Pope infatti viene producendo opere ricche di interventi materico/informali, che rimandano ancora agli studi accademici, ma che già contengono elementi personali che andranno via via affinandosi ed imponendosi.

1965-72 STRUTTURE Importante viaggio a Parigi, dove Pope subisce una forte influenza dei maestri del costruttivismo e dell'optcal-art, e tra tutti Vasarely e Malevic. La sua pittura assume una conformazione geometrica, dove i temi del volume e della profondità vengono affrontati mediante il colore e la linea. Sono di questi anni i quadri optical, con i quali approfondisce le teorie Gestaldiane della composizione e della percezione. Le opere, che appartengono a questo ciclo, sono segnate da un'ampia produzione a carattere analitico, in particolare sono costruite cercando di suscitare diverse sensazioni nello spettatore. La pittura diventa quasi un susseguirsi di proposizioni e di proposte razionali giocate sugli aspetti formali e cromatici. Opere in plexiglas, in legno e di pittura si alternano, come si alternano figure geometriche (quadrati, triangoli, tondi) in una infinita composizione strutturale/formale spesso tridimensionale.

1973-74 PERCORSI VARIABILI Approfondisce, dopo essersi confrontato con mostre in diverse città italiane, il tema della superficie nella sua semplicità e nella sua ripetitività. La serialità dei quadri dipinti con la semplicità della linea diagonale, apre all'artista portogruarese la via per una produzione che, inserendosi nell'ambiente circostante, tende all'infinito. La serietà, l'intercambiabilità, la simbiosi con lo spazio, danno forma e consistenza al corpo pittorico, tale da coinvolgere attivamente lo spettatore soprattutto nella fase della percezione dell'opera.

1975-82 PER PURA PITTURA In questi anni si assiste al temporaneo abbandono della struttura formale, per privilegiare la ricerca dell'effetto cromatico. il colore e la luce, nelle loro miriadi di codificazioni cromatiche, diventano l'oggetto di indagine. Affiorano ancora, ma in modo decisamente discreto, gli elementi geometrici che hanno fin qui caratterizzato l'opera di Pope.

1983-84 MEMORIA STORICA Questo periodo segna l'abbandono della geometria come puro rapporto tra lo spazio e la matematica, per accedere ad un ripensamento della pittura come immediato strumento espressivo. E' il momento di rivedere con una gestualità spesso controllata, ma non rigida, le esperienze storiche.

1984-85 PAGINE DI COLORE Dopo i numerosi contatti con gli ambienti artistici milanesi e con gli esponenti del gruppo Pittura-Pittura, Pope sente la necessità di velare le superfici, fino a farle diventare ricordo, che piano piano sfuma nella mente fino quasi ad azzerarsi, è un momento di ripensamento della pittura. Rompe così con tutto il suo passato e la copertura monocromatica è il presagio di un totale cambiamento del proprio precedere.

1986-88 DIALOGANDO Se le velature hanno presentato la chiusura di un ciclo, le opere di questi due anni sono una riflessione su se stesso, sulle proprie capacità di artista, ma soprattutto una meditazione sulla propria storia di artista e di pittore. I quadri di questo capitolo sono caratterizzati da una nuova vitalità. Tutta l'esperienza, acquisita in vent'anni di lavoro e di ricerca, sembra calare tutta insieme, e ancora disordinatamente, sulla tela, ma nel contempo incomincia un'operazione di selezione e di consolidamento di alcuni elementi linguistici particolari.

1989-92 CORPI CROMATICI E SUONI DELLA SUPERFICIE Della somma delle esperienze rimangono alcuni temi linguistico-espressivi particolari: la superficie, il colore e la forma. Pope, in quest'ultimo ciclo ritorna alla pura e mediata azione pittorica, vi si legge un rimando all'energia del segno, alla composizione della superficie, alla costruzione, con strumenti spesso diversi come il colore, la materia. E' il momento della maturità, dove l'artista sa razionalizzare la sua conoscenza di pittore con l'abilità d'artista, acquisita con l'esperienza e la continuità del fare pittura.

1993-95 BANDE ACROMATICHE Le opere che caratterizzano questo periodo sono un po' la conseguenza del modo di procedere artistico di Pope. Le forme seguono la logica che porta dal complesso al semplice. Molti degli elementi che caratterizzavano le forme, spesso articolate, delle opere precedenti, abbandonano temporaneamente o in parte la tela, per trasformarsi in piccoli ricordi o semplici memorie. il complesso si fa semplice e le ampie forme e le relative campiture si contraggono e diventano più elementari. Le linee tendono essenzialmente a seguire la perpendicolarità verticale o orizzontale. Anche la materia si riduce per abbandonare l'idea di velatura e farsi semplicemente stesura, non di un colore, ma di due neutri: il bianco e il nero. L'acromaticità non esclude le esperienze strettamente pittoriche, ma riapre un breve riferimento alle teorie della percezione sperimentale negli anni passati, ma il ruolo di protagonista è ancora una volta recitato dalla pura forza del dipingere.

1995-2002 IL TEMPO DELLA PITTURA La sua più recente ricerca si articola proprio sulla superficie, un luogo sul quale l'azione del dipingere trova il più ampio movimento. L'impianto pittorico appare segnato da due elementi: l'illusorietà del colore, con le sue false profondità e piani percettivi, e la dinamica del segno unita ad una ricercatezza sotto l'aspetto formale. Il colore si rende protagonista, dando così all'opera un maggior senso di lievità e di forza espressiva. Accanto a quest'impostazione la luce si fa elemento determinante e progressivo proprio perché rincorre l'energia della pennellata.

 

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