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1975-1988


Pope, Trieste 1985

di Maria Campitelli

Pope ha fatto suo il verbo di Marcelin Pleynet, considerando la pittura nella sua strutturalità interna, non certo come medium atto al racconto figurale; nel processo di stratificazione del colore, dunque, condotto orizzontalmente e verticalmente, con diverso gradiente di luce, con il pigmento che a volte si accumula in rilevanze materiche, suggerendo impercettibili movimenti interni alla trama pittorica.

I quadrati gialli, blu risultano percorsi da un segno diagonale od orizzontale, che diviene cesura nel campo cromatico. Non è un segno in realtà; appare tale in quanto è una breve zona oblunga risparmiata dalle successive "velature", perciò più leggera e trasparente di tono. Nella percezione visiva diviene un'alterità, una lontananza che interrompe il flusso luminoso del giallo saturo o del blu notturno e misterioso.

Maria Campitelli

Trieste, 1985




 

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