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1975-1988


Pope, Mantova 1975

di Luigi Fraccalini



Pope mi presenta nel suo studio a Portogruaro le sue ultime opere. E', il suo, un lavoro intenso, portato avanti da anni con costanza e chiarezza sempre più precise nel tempo. I lavori che vedo sono superfici pittoriche, prevalentemente di forma quadrata, superfici che si compongono l'una con l'altra per un discorso che, nell'intenzione dell'autore, non si deve esaurire nel singolo lavoro, come era successo sinora. Pope mi spiega: "Uso colori acrilici molto diluiti che faccio penetrare nella tramatura della tela in maniera totale. Con la stecca costruisco strisce a 45 gradi della larghezza di 9 millimetri. Oltre al quadro singolo - posizione storica - oggi affido al dittico, al trittico, al polittico il mio operare".

Perciò il discorso si articola, oggi, in più pezzi strettamente legati tra loro, sia per il motivo comune (strisce oblique) sia per il comporsi talvolta simmetrico (ad esempio il trittico), sia per il comporsi ritmico in senso progressivo dal punto di vista cromatico, per cui il passaggio da un colore all'altro non è necessariamente spiegato come solo sviluppo di un colore, ma anche come contrapporsi di colori per un loro intrinseco motivo, che può essere eventualmente individuato come "contenuto”, ma oltre ogni convenzionalità.

Continua Pope: "Con l'inserimento in questi miei ultimi lavori di una tela monocroma - uso il colore di base dell'intero quadro - intendo stabilire un momento di pausa nella lettura per caratterizzare meglio il passaggio fisico da uno stato cromatico a un altro: realizzo, quindi, una operazione didattica sulla cromologia".

L'estrema semplicità del tessuto pittorico (strisce oblique a 45 gradi) si articola su sequenze contigue di due toni leggermente discontinui dello stesso colore, una dicromia sfumata che riempie di sé ogni singola opera e, quando il colore cambia, ciò avviene solo da un'opera all'altra; ma, da quanto mi è parso, il mutamento cromatico non è proposto dal pittore come opposizione dialettica, bensi’ come posizione diversa di un discorso che si arricchisce proprio seguendo la sua logica struttura.

L'estrema semplicità del tessuto pittorico implica, pertanto, una semplificazione di mezzi espressivi, che trovano la loro spiegazione nella situazione psicologica dell'artista a cui non sfuggono le complicazioni di una realtà sociale e politica quale si impone nel nostro mondo di oggi, tanto che l'opera di Pope sotto questo punto di vista, potrebbe assumere una precisa posizione (non violenta) anche nell’ambito di un discorso politico. L'opera quale oggi ci appare è il risultato di un lavoro di circa dieci anni, un lavoro di ricerca culturale e tecnica: infatti lo strumento linguistico di cui l'artista si vale per esprimere la sua realtà è uno dei più difficili in quanto implica massima precisione di segno e da questa precisione acquista sempre più efficacia espressiva, diventando aderente all'idea.

Inutile ricordare che tutto questo lavoro di Pope comporta una ricerca scientifica sul valore del colore, e sull'importanza di rapporti geometrico-matematici che non è per me agevole esporre, ma che è necessario tenere presente per avere la visione il più completa possibile della personalità artistica di Pope.

Luigi Fraccalini

mantova, 1975





 

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